Il verbo cacciare ha diversi significati.
Il primo è quello di dare la caccia, di catturare e uccidere un animale, ma significa anche mandare via, buttar fuori, scacciare. Ne ha anche altri, ma i primi due mi pare si attaglino perfettamente all’ottimo lavoro di Oscar Avian, che definisco cacciatore di suoni.
Solitamente lui insegue il suono, anzi il rumore, e lo elimina. Se non ci riesce, cerca di intrappolarlo – nel secondo capitolo questo concetto è ben descritto e applicato seguendo la teoria di Helmholtz – sfruttando le cavità risonanti.
Qualora non riesca né a eliminarlo né a intrappolarlo, lo lascia libero, lo confonde sovrapponendogli un suono antagonista con modalità che definisce come mascheramento, oppure usa altri “trucchi del mestiere” per raggiungere lo scopo ultimo del suo intento, ovvero il comfort acustico ambientale.
Chiunque capisce la differenza fra suono e rumore. Entrambi sono generati da vibrazioni di una sorgente, ma ciò che il nostro orecchio percepisce gradevolmente è il suono e ciò che lo disturba, invece, è il rumore.
Nel leggere il libro ho capito che questa distinzione implica approfondimento, soprattutto per la soggettività percettiva di ognuno di noi, per i nostri mutevoli stati d’animo e per la nostra sensibilità.
Non è, in altre parole, solo questione di Decibel: la questione ha risvolti psicologici, come magistralmente descritto nel terzo capitolo dedicato alla psicoacustica. È un capitolo la cui lettura è stata per me evocatrice di episodi.
A metà degli anni ’80, relatore in un convegno sui tetti di legno, mi venne rimproverata la scarsa attenzione ai rumori aerei che le partizioni di legno non erano in grado di attutire, in particolare il rumore della pioggia sui tetti di lamiera. Risposi, fra le risate del pubblico, che niente è più musicale e complice del suono della pioggia e del vento se sei in montagna, sotto un tetto con sicure travi a vista, pur mal isolato e a letto, ma sotto un soffice piumino con la bionda dei tuoi sogni!
Oppure, ricordo il tepore della cucina d’inverno e la pennichella dopo pranzo, disteso su di una panca di legno coi piedi accanto alla stufa, accompagnato dal concerto orchestrato dal lavaggio dei piatti e delle pentole. Non era rumore. Forse lo era per mia moglie che malvolentieri eseguiva quest’incombenza, ma per me era una sinfonia!
Oggi, che spesso lavo i piatti, considero puro rumore il lavaggio delle stoviglie, a dimostrazione di come la differenza fra suono e rumore sia questione per niente banale, soggettiva e di difficile perimetrazione per raggiungere il comfort acustico.
Ho conosciuto Oscar diversi anni fa, durante giornate di studio sull’impiego del legno in edilizia. Lui parlava con entusiasmo dei suoi brevetti riguardo i pannelli fonoassorbenti, curati soprattutto nel disegno delle superfici e delle loro prestazioni acustiche. Leggo ora, con meraviglia, la presa di posizione a fronte dei suoi brevetti e il suo recente e soddisfacente interesse non tanto sui prodotti per l’acustica quanto per il progetto acustico.
Questo suo passaggio è per me epocale e centrale del lavoro dell’autore. L’acustica non è questione di mere scelte tecniche. Se così fosse, si confonderebbero le cause con gli effetti. Certamente la conoscenza tecnica, il potere fonoassorbente e fonoisolante dei materiali va profondamente conosciuto (concetti definiti nel primo capitolo), ma per il comfort acustico non è sufficiente: è necessario il progetto che tiene conto di tante variabili.
Anche per locali con medesima destinazione d’uso, ad esempio ristoranti, la soluzione per il comfort acustico può essere diversa. In altre parole, un buon progetto per il comfort acustico è quello capace di mettere assieme con armonia e garbo tante variabili, ben elencate e approfondite nei fondamentali quarto e quinto capitolo.
Esempi e tipologie sono estesamente esemplificate. Vengono discussi anche i vantaggi promozionali che il comfort può innescare e come, adottando questo approccio, il business possa migliorare. Comfort, dunque, come valore aggiunto di benessere ed economia.
Le proposte si spingono fino a un protocollo operativo di facile applicazione e dettagliatamente illustrato nel sesto capitolo.
Questo è stata per me un’altra sorpresa, ovvero mettere a disposizione il frutto di un lavoro lungo, difficile e spesso poco condiviso, come se il comfort acustico fosse un optional secondario e non necessario: mi ha meravigliato. Generalmente, infatti, si tende a fare della conoscenza specifica un elemento di concorrenza, di privilegio. Al contrario, il libro è improntato alla divulgazione, a cominciare dalla scrittura, colloquiale e persuasiva, un po’ come il linguaggio che veniva usato nelle botteghe artigianali di un tempo dal maestro quando si rivolgeva agli allievi per insegnare il mestiere e trasferire conoscenza e valore, frutto di esperienza e sudore.
A sottolineare quest’intento didascalico è, alla fine di ogni capitolo, un utilissimo riassunto dei contenuti, con note aneddotiche e accattivanti domande curiose. Oppure, mi si passi questa lettura, forse cinica, c’è anche l’intento di promuovere, con intelligenza e lungimiranza, la propria capacità professionale. Se così fosse, applaudo a questo intento indotto!
Ad ogni modo, qualsiasi sia l’intento, il lavoro dell’ingegnere Oscar Avian è un ottimo strumento di progettazione per il comfort acustico per migliorare la qualità della vita di ognuno di noi.
Insisto, prima di chiudere, sul carattere progettuale di questo libro. Negli esempi riportati c’è sempre il desiderio di superare il già detto e introdurre l’innovazione per il comfort, di mettere la tecnica al servizio della bellezza, e non solo quella visiva, bensì quella di vivere in ambienti che soddisfino gli altri sensi oltre la vista, come appunto l’udito.
Comfort, in sintesi, come veicolo di bello.
Franco Laner

Franco Laner Architetto
Professore ordinario di Tecnologia dell’architettura presso l’Università IUAV di Venezia, è famoso per i suoi studi e ricerche sull’impiego del legno in edilizia.Autore di numerosi libri e dispense tecniche, conosciuto e stimato divulgatore scientifico è un pioniere nel settore del legno lamellare e ideatore di innovativi sistemi misti legno-calcestruzzo per interventi di recupero dei solai e per le nuove costruzioni. È il fondatore di percorsi-legno, (www.percorsi-legno.it) per la promozione della cultura del legno e della formazione tecnica.